Elaborazione del lutto: un percorso complesso che richiede tempo e consapevolezza

Roberto Maggioni • 15 luglio 2025

Superare la perdita di una persona amata è un cammino lungo, che deve essere affrontato con pazienza e lucidità. Non esistono modi giusti o sbagliati per elaborare la morte di un caro, ma è fondamentale comprendere che questa condizione di profonda sofferenza attraversa diverse fasi, che con il tempo possono essere superate.

In questo articolo analizzeremo le 5 fasi del lutto, per capire come tornare gradualmente a vivere con maggiore serenità.

Cosa significa elaborare un lutto

Imparare a proseguire la propria vita portando con sé il dolore per la perdita di una persona amata è una delle sfide più difficili che ogni individuo può affrontare.

Ma cosa vuol dire realmente “elaborare un lutto”? Con questa espressione si indicano tutti quei passaggi interiori che consentono di accettare la scomparsa di qualcuno di importante, senza reprimere le emozioni che ne derivano. Significa quindi concedersi di provare rabbia, tristezza, paura, disperazione, affrontandole con coraggio e senza vergogna.

Prima o poi tutti, nella vita, dovremo fare i conti con un dolore simile. Elaborare il lutto è un processo naturale, sia dal punto di vista emotivo che fisico. Non si può evitare la morte di una persona cara, ma si può trovare la forza per andare avanti comprendendo che questo periodo ha un inizio e una fine, e che ogni fase deve essere vissuta e superata.

Sapere che l’elaborazione del lutto non è eterna, ma ha un suo termine, permette di percepire questo momento doloroso come una condizione temporanea e non definitiva.

Le 5 fasi per affrontare la perdita secondo la psicologia

In ambito psicologico, il percorso del lutto è spesso descritto attraverso il modello delle 5 fasi di Elizabeth Kübler-Ross:

  1. Diniego
  1. Rabbia
  1. Contrattazione
  1. Depressione
  1. Accettazione

Fase del diniego o negazione

La prima reazione di fronte a un lutto è spesso quella di negazione: un meccanismo di difesa che aiuta a sopravvivere allo shock iniziale.

Questa fase può comparire persino prima della morte stessa, ad esempio in caso di una malattia terminale, quando la persona fatica ad accettare la realtà e tende a rifugiarsi in una sorta di illusione. È come se il dolore venisse temporaneamente anestetizzato.

Anche dopo la perdita, il diniego può manifestarsi con la sensazione che nulla abbia più senso, con pensieri che fanno credere che la vita non sarà mai più come prima.

Fase della rabbia

Quando si ritorna gradualmente a confrontarsi con la realtà, emerge spesso la rabbia. Frasi come “Perché proprio a me?” o “Cosa ho fatto per meritare questo?” sono normali e rivelano il rancore e il senso di ingiustizia che si prova in questa fase.

Non bisogna temere questa emozione: la rabbia è una forza che spinge verso la consapevolezza. Sotto la rabbia c’è il dolore, e solo attraversando questo dolore si può arrivare all’accettazione.

Fase della contrattazione o negoziazione

In questa fase emergono i sensi di colpa e i rimpianti. Pensieri come “Se solo avessi fatto di più…” o “Se avessimo scoperto prima la malattia…” esprimono il desiderio di tornare indietro nel tempo per cambiare le cose.

Fase della depressione

Qui si prende piena coscienza della perdita. La consapevolezza che la persona amata non tornerà più porta a un profondo senso di vuoto e tristezza. È un momento di adattamento alla nuova realtà: alcuni giorni i ricordi portano un sorriso, altri giorni lacrime e sconforto.

Questa tristezza non va confusa con una malattia mentale: è parte naturale del processo di elaborazione e non deve essere repressa.

Fase dell'accettazione

L’ultima fase non significa dimenticare chi è venuto a mancare, ma imparare a convivere con l’assenza. Con il tempo, la mancanza diventa parte integrante della vita e si riesce a trovare un nuovo equilibrio.

A chi rivolgersi per funerali e sepolture a Bergamo

Il lutto è un’esperienza profondamente personale, e non tutti attraversano queste fasi nello stesso ordine o con la stessa intensità. Non esistono tempi prestabiliti: ognuno affronta la perdita secondo i propri ritmi.

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Guida al disbrigo delle pratiche funerarie: come gestire gli aspetti legali e amministrativi La morte di una persona cara comporta non solo un forte impatto emotivo, ma anche una serie di obblighi legali e pratiche burocratiche che devono essere affrontate in tempi relativamente brevi. Sebbene il disbrigo delle pratiche funerarie possa sembrare un compito gravoso, avere una guida chiara e dettagliata su cosa fare e come farlo può semplificare notevolmente il processo. In questo articolo, esploreremo i principali passaggi necessari per occuparsi delle pratiche funerarie in modo efficace e rispettoso. Il primo passaggio: ottenere il certificato di morte La prima cosa da fare dopo un decesso è ottenere il certificato di morte , un documento essenziale che serve per avviare tutte le pratiche successive. Questo certificato viene rilasciato dal medico curante o dal medico legale e deve essere firmato per attestare la morte. Cosa fare: Contattare un medico : se il decesso avviene a casa, è necessario avvisare il medico di base, che redigerà il certificato. Se la morte è avvenuta in ospedale o in una struttura, il certificato verrà fornito direttamente dalla struttura sanitaria. Certificato di morte : questo documento è indispensabile per procedere con il trasporto del corpo, la sepoltura o la cremazione, e per compiere le comunicazioni burocratiche necessarie. Avviso all'ufficio anagrafe Subito dopo aver ottenuto il certificato di morte, bisogna comunicarlo all' Ufficio Anagrafe del comune di residenza del defunto. Il certificato di morte deve essere registrato per ufficializzare l’avvenuto decesso e permettere il rilascio di tutti i documenti successivi (ad esempio, il permesso di sepoltura o cremazione). Cosa fare: Recarsi all'ufficio anagrafe con il certificato di morte, che dovrà essere registrato. In alcuni casi, l'agenzia funebre si occuperà direttamente di questo passaggio. Una volta registrato, il comune rilascerà un estratto dell'atto di morte , che potrebbe essere necessario per vari scopi legali e fiscali (ad esempio, per risolvere pratiche relative a beni ereditari, pensioni o assicurazioni). Informare la sicurezza sociale e altri enti Oltre alla registrazione presso l’Ufficio Anagrafe, esistono altri enti che devono essere informati del decesso, principalmente per motivi amministrativi e pensionistici. Cosa fare: INPS : se il defunto percepiva una pensione o aveva altri benefici sociali, è necessario avvisare l'INPS. In alcuni casi, l'agenzia funebre si occupa anche di questo aspetto. L'INPS sospenderà i pagamenti e avvierà le pratiche necessarie per eventuali diritti o pensioni ai familiari superstiti. Banche : la banca del defunto deve essere avvisata del decesso. Sarà necessario fornire il certificato di morte per chiudere i conti o trasferire eventuali fondi sui conti degli eredi. Aziende e assicurazioni : se il defunto aveva contratti di assicurazione sulla vita o polizze sanitarie, è fondamentale avvisare le compagnie assicurative per avviare le pratiche di liquidazione. Inoltre, è opportuno notificare l'azienda in cui il defunto lavorava, se ancora in attività, per la gestione delle questioni legate a stipendio o liquidazione. L'organizzazione del funerale e le pratiche di sepoltura o cremazione Una volta completate le formalità burocratiche iniziali, è possibile concentrarsi sull'organizzazione del funerale, che include la scelta della sepoltura o della cremazione, oltre agli eventuali servizi commemorativi. Cosa fare: Agenzia funebre : la maggior parte delle famiglie si affida a un’agenzia funebre per organizzare il funerale. L'agenzia si occuperà del trasporto del corpo, della preparazione del funerale e della gestione della sepoltura o cremazione. Il tutto deve essere gestito secondo le normative comunali e regionali. Permesso di sepoltura : se si opta per la sepoltura, l'agenzia funebre dovrà richiedere il permesso di sepoltura presso il comune, che autorizza il trasferimento del corpo nel cimitero. Cremazione : se la scelta è la cremazione, sarà necessario ottenere l’autorizzazione per la cremazione, che generalmente viene rilasciata dal comune. In Italia, è possibile richiedere la cremazione solo se il defunto ha lasciato esplicita volontà di farlo, o in mancanza di questa, su richiesta dei familiari diretti. Gestire l'eredità e altre questioni legali La gestione dell’eredità è un aspetto fondamentale che segue la morte di una persona, poiché include la distribuzione dei beni del defunto. Anche questo processo richiede alcune formalità legali. Cosa fare: Testamento : se il defunto ha redatto un testamento, è necessario eseguirlo seguendo le disposizioni in esso contenute. Se non esiste un testamento, si procede con le leggi italiane sulla successione legittima, che stabiliscono chi sono gli eredi (coniuge, figli, parenti stretti). Denuncia di successione : entro 12 mesi dalla morte, deve essere presentata la denuncia di successione presso l’Agenzia delle Entrate, che consente la registrazione del trasferimento di beni e diritti. La denuncia di successione è obbligatoria anche se non vi sono beni immobili, ma in questo caso potrebbe non essere necessaria la liquidazione delle imposte. Volontà e dichiarazioni : in alcuni casi, potrebbe essere necessario fare una dichiarazione di volontà riguardo l’uso delle ceneri (ad esempio, per il conferimento in un cinerario o per l’utilizzo in scopi commemorativi). Altre pratiche da considerare A seconda della situazione specifica, potrebbero esserci ulteriori pratiche burocratiche da completare. Ecco alcune considerazioni aggiuntive: Contratti e utenze : occorre disdire o trasferire i contratti di fornitura di energia, gas, acqua, telefono, e internet a nome del defunto. Eventuali debiti : se il defunto aveva debiti non saldati, gli eredi potrebbero essere tenuti a far fronte ai crediti. La gestione dei debiti è una parte complessa della successione, quindi è consigliabile consultare un avvocato specializzato. Risoluzione di contratti vari : se il defunto aveva abbonamenti, tessere associative o contratti in corso (ad esempio, assicurazioni, abbonamenti a riviste o palestre), sarà necessario contattare le relative società per risolvere le questioni amministrative.